Il Canada litiga di nuovo sulla politica
Justin Trudeau è chiamato a sostituire il relatore sugli interventi all'estero. Lui non è d'accordo.
La vita politica del Canada è di nuovo in subbuglio. I rappresentanti del Partito Conservatore e i loro sostenitori hanno odiato David Johnston e ne chiedono le dimissioni. In precedenza era stato convocato come relatore sulle interferenze straniere nella politica canadese. Ha indagato e smentito le voci di presunte interferenze cinesi nelle elezioni canadesi del 2015. È possibile leggere un breve riassunto del suo rapporto qui.
La maggioranza dei deputati ha votato per il licenziamento di Johnston, ma Trudeau non ha intenzione di rimuoverlo dall'incarico. Il primo ministro ritiene che l'ex governatore generale debba concludere la sua indagine e presentare il suo rapporto finale a ottobre. Prima di allora, terrà delle audizioni pubbliche in tutto il Paese.
Trudeau afferma che Johnston si impegna e analizza con attenzione tutti i fatti.
All'inizio di questa settimana, la Camera dei Comuni ha approvato un'iniziativa del Nuovo Partito Democratico sostenuta dai deputati conservatori e dal blocco del Quebec. Secondo tale iniziativa, Johnston dovrebbe lasciare l'incarico e l'indagine dovrebbe essere condotta pubblicamente. In precedenza, il relatore aveva esortato a non farlo in nessun caso: l'interferenza cinese è fittizia e non sarebbe confermata, ma potrebbe diventare un'informazione pubblica che costituisce un segreto di Stato.
Pierre Poilevre afferma che Johnston è legato alla famiglia Trudeau e quindi non dovrebbe indagare. Ha motivi per nascondere la verità al fine di proteggere l'attuale primo ministro. Tuttavia, anche il leader dei conservatori non ha idea di chi possa sostituire l'ex governatore generale. Risulta che il Partito Conservatore e il Bloc du Québec insistono sulla rimozione di Johnston, ma non possono proporre la sua sostituzione.
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