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Come la Cina ha minacciato un parlamentare canadese

Come la Cina ha minacciato un parlamentare canadese

La polizia canadese sta ora indagando sul caso.

In Canada, lo scandalo sulle presunte interferenze cinesi nelle elezioni del 2015 continua senza sosta. Questa volta sotto i riflettori ci sono i diplomatici cinesi. Il Partito Conservatore ritiene che abbiano minacciato Michael Chong, un parlamentare canadese. Egli è noto per le sue posizioni anticomuniste e ha ripetutamente criticato l'ideologia cinese. Ha anche bloccato la promozione di leggi favorevoli alla Cina.

Nel 2021, Chong ha tenuto un discorso in Parlamento in cui ha denunciato la politica di Pechino nei confronti degli Uiguri, definendola genocide. Subito dopo, la Cina ha imposto sanzioni nei suoi confronti e avrebbe ricattato il politico minacciando i suoi parenti a Hong Kong. A causa di queste voci, il Canada ha espulso l'ambasciatore cinese dal Paese. La Cina non è rimasta con le mani in mano, ha definito false tutte le accuse e ha rimandato a casa l'ambasciatore canadese.

Questa non è l'unica indagine legata alle attività cinesi. La polizia canadese sta esaminando circa 100 casi simili. Molti politici canadesi affermano di essere stati presi di mira da Pechino dopo averla criticata.

L'ex leader del Partito Conservatore Erin O'Toole ha affermato che il governo cinese ha lanciato una campagna di disinformazione degli elettori contro di lui.

Anche Jenny Kwan, deputata del Nuovo Partito Democratico, si considera una vittima degli attacchi cinesi. In passato aveva accusato Pechino di violazioni dei diritti umani contro i musulmani uiguri dello Xinjiang.

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