Il consigliere di Trudeau si è rifiutato di discutere dell'interferenza della Cina nella politica canadese.
Venerdì si è tenuta una riunione dell'ufficio del Primo Ministro Trudeau con conservatori e giornalisti. Leggete da noi l'ordine del giorno e i risultati.
Continuano le controversie sul presunto intervento del Partito Comunista nelle elezioni del 2019 e del 2021 in Canada. Le autorità cinesi negano il loro coinvolgimento, sostenendo non solo che è difficile influenzare la volontà dei cittadini di un altro Paese, ma anche che non hanno alcun interesse nella politica interna del Canada. La Cina esporta pochi beni in Canada, quindi le relazioni con il Paese non sono importanti per loro. Come si dice in Cina, "la Cina non ha amici, ma solo interessi". Gli Stati Uniti, il suo maggiore esportatore, li preoccupano molto di più.
Tuttavia, i conservatori canadesi non si fidano dei diplomatici cinesi. Ritengono che l'intervento dei comunisti sia costato loro diversi seggi al governo e abbia portato alla vittoria dei liberali. Venerdì, a confutarli è stata Katie Telford, il principale consigliere di Trudeau, che guida l'amministrazione del primo ministro dalla sua nomina nel 2015.
Durante una conferenza, ha dichiarato che l'ufficio del primo ministro è a conoscenza dei presunti tentativi della Cina di influenzare le elezioni canadesi, ma le voci a riguardo sono esagerate e alcune delle informazioni pubblicate dal Globe and Mail sono false.
L'evento si è rivelato poco informativo: Katie è vincolata dal segreto di Stato e non può rivelare i dettagli dell'indagine, cosa che ha ripetutamente sottolineato, respingendo gli attacchi dei conservatori. Questi ultimi continuano a chiedere che l'indagine sia condotta pubblicamente e che tutte le informazioni conosciute siano declassificate. Il partito al governo, guidato da Telford, obietta che ciò potrebbe minacciare la sicurezza del Paese. La stessa consigliera ha dichiarato di essere venuta all'incontro per dimostrare a conservatori e democratici la disponibilità dei liberali alla cooperazione e alla buona volontà, ma di non avere né il diritto né la competenza per rispondere a domande sulla sicurezza nazionale.
In questo, Katie è sostenuta dall'ex direttore del Canadian Security Intelligence Service (CSIS), Ward Elcock. Egli ha affermato che, a suo parere, la Telford ha risposto alle domande come meglio poteva, dati i limiti imposti dalla sua posizione. Ritiene che le richieste di Telford di testimoniare siano state "sempre un po' sciocche".
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